venerdì 17 febbraio 2012

CHA'RISA PER BUCK EDEN: TI ASPETTO ALL'ALBERO DI LALO... BUCK EDEN, VIENI!



"ALBERO DI LALO" -  Foto Cha'Risa  per Buck Eden






                            CHA' RISA


TI ASPETTO ALL'ALBERO DI LALO
Buck Eden... adesso ci vuole l'abbraccio, quello della donna amata! che sia per sempre. Il mio! quello di Cha'Risa. Ti aspetto all'Albero di Lalo. Vieni. Partiamo assieme.  Ora Buck Eden tornerà forte e imprendibile dalle leggi della civilizzazione, nell'Amore.  Anche Cha'Risa supererà le cose belle e brutte con lo stesso Amore!
            
                
DOPO L'ALBERO DI LALO PRATERIA E MARE
Nell'infinito dentro dei miei spazi
inquieti profili alludono la marina
Le onde di febbraio e Soli piccoli
Da tenere in bocche di uomini grandi
   
Ci andremo con piumaggio di primavera Accorto alla bellezza del volo nelle forme Poche le solitudini rare che creano terreno smosso E pronto, così la tua presenza ha partorito il seme Ch'io raccolgo e poso nel cuore selvatico - è albero intero con rivelate radici giorno e notte
del concreto amore verso l'età adatta
CHA RISA'
    

     



°°°
          
Cha'Risa... ho ricevuto la tua lettera. E nel post scriptum, avendo letto alcuni miei scritti sparsi sul web-prateria molto hai inteso,... l'essenziale. Decifrato l'essenziale.  Come tu possa esser capitata sulla mia pista non lo so! In questo febbraio che due anni fa fu per me, corto e maledetto tanto da restringere la mia vita a un ghiacciolo. Che nessun bivacco o fuoco alto verso il cielo stellato leniva. Sono sempre stato nella prateria, immensa, in libertà, e solo. A piedi o a cavallo. Ma solo! Per quanta compagnia possa farti la bestia che ulula o nitrisca scritti di morti che hanno cuccia in qualche biblioteca, con essi non vivi la pista, la saggezza della pista nasce soltanto dal tuo winchester, dal tuo coltello, dalle mani: astuzia, silenzio, crudeltà. Scemenza tra i troppi furbi. Se vuoi sopravvivere nella prateria-web. Quando mi sono avvicinato alla città, che ad Est stava, ho trovato molta accoglienza tra le donne bianche che dici di non intendere. Mi volevano educare. Civilizzare. Rendere adatto alle loro stanze. Le ultime due bianche, due su tutte... la bionda foderata di saggezza economica, in linea con le leggi dell'azienda, come se si potesse leggere le querce di Hoelderlin assieme e poi tenermi nel giardino del dopolavoro aziendale, vedeva in me un altro marito, ma piuttosto che sposarmi mi taglio una vena e corro a perdifiato finché non mi dissanguo tutto, ... nessuna celeste pupilla angelica piega il mio Stil Novo Barbaro ... e la seconda,bruna, più erudita e colta, con i classici a ingessarle il portamento in ogni circostanza a far barriera dal tè preso alle cinque... fino all'elastico delle mutandine di pizzo che le strappavo... a questo punto abbandonava il suo stile borghese e si rotolava con me Buck Eden in un vortice infocato perché classicismo e selvaticheria nell'eros son combustibili adatti ... però troppo mi han fatto stare nella loro città, in un recinto vasto ma non adatto alla mia selvaticheria, che è inaffidabile, imprevista, bugiarda... perché la vita stessa d'avventura non ha che una parola che vale, ed è quella che desti ai padri antenati sulla prateria, e quella che dai dicendo "Ti Amo" sicuro di essere inteso che si parte recitando, se si sta in città, (e la mia recita Cha'Risa era da vero attore, in movenze e gesti e voce che nessuna scuola può insegnarti, quelli come BucK Eden han Dioniso come Maestro sopra la culla!)... e che l'Amore solo nella prateria selvatica diventa tutt'uno: tra l'essere e l'apparire di un bacio, di un amplesso, di una poesia recitata alla luna mentre arruffa il vento i capelli che si mischiano nell'abbraccio... questo è il mio modo d'intendere l'Amore.



                      




Mi son salvato, Cha' Risa, per un soffio. Alloffito dalla città quando son giunti sceriffi dei monopoli delle pellicce mi son salvato, ah ah, per un pelo!! in fuga ardita e di nuovo affidata ai muscoli.Però i demoni-guardia che uno come me ha addosso che il cristianesimo severo m'iniettò, scoprivo quanto m'avessero masticato stando in città... tanto che mentre fuggivo dalla città sembravo tuffato nel sangue gocciolando disperso poema. 
Anche sui miei segreti. 
Segreti che rimandavano a mio padre, alla mia nascita, a una donna amata che mi tenne vicino, indianina dolce e ventenne. E che persi perché Buck l'unica impresa degna di salvare chi amava non riusci a compierla. E l'Atlantico muggiva.  
Da allora ho vissuto nella prateria. 
Solo. 
E "odio" ogni consorteria culturale e intellettuale. E secondo me anche Mozart e Beethoven e Brahms stan meglio tra le foreste e le montagne rocciose e l'immensa prateria verde che si versa ad ovest nell'oceano... piuttosto che nei cenacoli cittadini dove la musica sembra s'impari sotto bacchetta. Al piano in salotto con la moquette.
Vengo a prenderti. Ti porto via con me... Cha'Risa - Perché m'aspetti all'Albero di mio padre Lalo
Non so come tu l'abbia trovato. Ma so che stai lì. 
E lì ti dirò, sicuro d'essere inteso: Ti Amo. Se vorrai dirmelo anche tu partiremo assieme. E non torneremo più in alcuna città. L'ultima avventura... Buck Eden la vivrà con chi ha trovato L'Albero di Lalo. E sarà la più bella. Lo sento. Buck Eden.
 
°°°
(dalla lettera dell'Indianina Cha'Risa) - 

(...) Quanto non capito dalle altre donne - le loro reazioni- sono pure comprensibili. Sapere di non essere quel completamento della tua parte assoluta, selvatica, ha fatto loro male. Peraltro, non sono state capaci di vedere l'intero, ma solo la parte che loro han preferito e che ha pre/ferito (era una loro parte ferita già da bambine, cercavano la stessa cosa che cercavi tu... con mezzi diversi, quindi nessuno poteva realmente aiutarsi, capirsi..) - Non potevano intendere la tua scrittura, la tua pista, non erano adatte, bisogna essere battezzati sotto il cielo stellato dell'Ovest. 
Io lo sono. 
Perché indiana. 
Manitù voglia... che non provino rimpianto nelle loro sicure stanze di città dei tuoi occhi che poesia la inventano guardando obliquo le vicende pulsanti nel lato oscuro che va dal collo al pube della parola. 

CHA'RISA




         
Buck Eden nel febbraio 




                             











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