sabato 27 marzo 2010

Hugo Pratt: la morte in faccia per meglio rinascere. Le Elvetiche






Nella Bibbia si dice che “La speranza delusa rende il cuore malato, ma il desiderio compiuto è un albero di vita” (Proverbi, XII, 12). E Corto Maltese che conosceva Freud attraverso il suo amico Steiner, sapeva anche che i desideri frustrati sono causa di malattie. Neppure gli Huron e gli Irochesi ne dubitavano, e attribuivano anzi una così grande importanza alla soddisfazione dei desideri di un individuo che facevano di tutto per accordargli quanto aveva visto in sogno. Esisteva persino una festa, chiamata “Festival dei sogni”, in cui ci si sforzava di dare a ciascuno ciò che aveva sognato di possedere.
Si può pensare che i sogni del Maltese fossero divenuti troppo arditi, troppo folli persino per un mondo di avventure, e che l’impossibilità di realizzarli lo avesse spinto a ritirarsi per un po’ di tempo in Svizzera, nel piccolo villaggio di Savuit-sur-Lutry. Si era nell’autunno del 1924 quando accaddero alcuni avvenimenti curiosi, in una Svizzera magica, antica terra di alchimisti e astrologi. (…) I sogni, come diceva Rasputin, e mi riconosco nella sua efficacia lasciando Corto alle incertezze metafisiche svizzere, sono una brutta bestia, e se li tieni nell'Es in trappola diventano come gatti rabbiosi frullati in un sacco, uscendo combinano sfracelli con gli artigli e ogni organo dal cuore alla voce ne sopportano le ferite e la malattia.


    

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